lunedì 16 settembre 2013

Se Maometto non va alla montagna...

Qualche giorno fa sono venuto a conoscenza di un post tramite Twitter, il link è il seguente:

Il nuovo iPhone è vincente, perché la tecnologia è nulla senza usabilità.

Mi è stato chiesto di esprimere un'opinione su quello che vi è scritto ma, essendo Twitter una piattaforma poco propensa ai lunghi dialoghi, ho preferito esporre direttamente all'autore le mie perplessità su ciò che leggo.
Ora, mi piacerebbe dire "chi è interessato al commento potrà trovare tutto nel link sopraindicato", ma purtroppo il mio commento non è sopravvissuto. Ha combattuto strenuamente e con sprezzo del pericolo contro le barriere della moderazione ma è stato sconfitto.
In tutta onestà un po' me l'aspettavo e quindi, per non lasciare voi a bocca asciutta dopo cotanto preambolo, smembrerò l'eroico commento per farne un post sul mio di blog, qualcosa che nessuno può moderare (tiè).

Salto completamente la prima parte del pezzo e mi associo alla sua definizione di "pippone", non potrei essere più d'accordo, aggiungo solo che ho fatto fatica a continuare dopo la frase su Steve Jobs (mio limite personale).
L’NFC in sostanza – sottostando al limite tecnologico della prossimità – ha come vantaggio il fatto che invece di tirar fuori il portafoglio, tiro fuori il telefono. Non male, vero? E per rendere possibile questa meraviglia devo necessariamente ricordarmi un PIN, una password, procurarmi un telefono NFC ready, devo avere fatto un accordo con un operatore telefonico che mi fornisce una SIM abilitata e sperare che abbia un’accordo con la mia banca, altrimenti o cambio operatore o cambio banca. Sfatiamo poi la bufala che puoi girare senza portafoglio perché – come con le carte di credito – i documenti te li chiedono uguale, e i conti sono presto fatti.
Non mi voglio ergere come difensore dell'NFC, personalmente l'avrò usato 2 volte, però come difensore della logica e del buon senso sono sempre disponibile.
Come qualsiasi tecnologia "nuova" (qualcuno ha detto RFID?) anche l'NFC arriva e trova impreparato il mondo, non possiamo pretendere che tutto si adatti nel giro di 1 secondo all'ultima evoluzione. L'NFC però ha dalla sua il fatto che il mondo ci crede parecchio e perché funzioni ha bisogno di un qualcosa di molto basilare, un trasmettitore e un ricevitore. Per quanto riguarda il primo ormai quasi tutti i nuovi telefoni integrano la tecnologia NFC, almeno quelli delle marche più note, mentre per il problema ricezione le stazioni abilitate sono in aumento ovunque, basti pensare che secondo uno studio promosso dal Politecnico di Milano entro fine anno saranno 170mila i pos abilitati (ricevitore) e 6 milioni i telefoni in circolazione abilitati (trasmettitore), questo solo in Italia.
Il problema delle Sim e degli operatori poi è solo italiano e, nonostante tutto, in fase di risoluzione: tutti si stanno impegnando per siglare accordi con tutte le banche. Come prima, è solo una questione di (poco) tempo.
Non male per una tecnologia sdoganata sui telefoni da meno di 3 anni (supporta dai maggiori OS da ancora meno).
Personalmente, se potessi, userei subito il mio telefono per questa funzione. Non è niente di trascendentale, certo, ma è pur sempre comodo. Mi capita spesso di lasciare qualche carta a casa, non capita mai di lasciare lo smartphone a casa (poi magari è scarico, la sfiga).


Insomma una cosa ancora troppo da nerd e poco da persone comuni, lo ammetto, ma parliamo dell'alternativa proposta dal lui: un telefono con lettore di impronte digitali con scambio di dati via bluetooth (iPhone 5S + iBeacon).
Non ci siamo: nel mondo ideale, nel mondo realmente mobile io PRETENDO l’usabilità, che non mi costringa ad andare in cassa, ma che un commesso mi porti il mio sacchetto in qualsiasi angolo io sia del negozio. E poi voglio che nessuno mi chieda il documento perché il sistema di verifica dell’identità a bordo del device sia “non ripudiabile” (ad esempio un’impronta digitale), non che debba tirare fuori ANCHE il portafoglio per darlo alla cassiera. Nel mondo ideale io uso il mio telefono al supermercato per fare il self scanning dei prodotti, voglio chiudere la spesa e pagare direttamente dal telefono senza mettermi in coda in cassa e andare a casa. 
Tralasciando la troppo futuristica visione del commesso che mi porta la spesa (Ci vorrebbero più commessi che clienti), la cosa veramente illogica è che viene paragonata una tecnologia di comunicazione (NFC) con un telefono (iPhone), sottolineando caratteristiche che un qualsiasi smartphone dotato di tecnologia NFC potrebbe avere, ad esempio:
1) Un lettore di impronte, evitando così l'incredibile onere di ricordarsi un PIN (cosa non sempre necessaria, tra l'altro) e la scocciatura di tirare fuori i documenti, due dei problemi citati da dall'autore.
2) Un lettore per fare il "self scanning" dei prodotti, altro problema che con l'NFC sembra insormontabile.
3) Chiudere la spesa, qualsiasi cosa significhi, si potrebbe fare in ogni caso.
L'unico vero problema che resta è la distanza, ma anche in questo caso, oggi, con iPhone 5S non posso fare niente, perché quanti pos ci sono nei negozi che, oggi, supportano questo tipo di transazioni? nessuno, credo. Anche se esistessero non avrebbero il livello di penetrazione che ha già oggi l'NFC.
Inoltre la distanza può essere un problema ma anche una sicurezza, nessuno può intromettersi tra pos e telefono in 5cm di spazio.
Vedendola da questo punto di vista, Apple forse ha preparato la strada per il futuro ma nel presente non noto alcun cambiamento (questa affermazione sarà facilmente verificabile nel prossimo anno, vedendo il numero di transazioni effettuate con iPhone 5S).
Vorrei inoltre sottolineare come [(Lettore di impronte) != (Esclusiva iPhone)].
Qualunque produttore volendo può dotare i suoi smartphone di questa caratteristica e la cosa è già avvenuta 2 anni fa con l'Atrix, ma, giustamente, quella era Motorola non Apple e quindi nessuno si è permesso di fare tutto questo clamore. 
In fondo, del lettore di impronte digitali, a nessuno importa un accidente. Che l'abbia l'iPhone 5S, quello si che importa.
Tirando le somme, l'affermazione:
Queste cose anche volendo non le posso proprio fare con NFC, ma posso invece farle con – guarda caso – l’iPhone 5S.
è, a mio modesto parere, palesemente falsa.

Continuiamo.
Trovo incredibilmente ridicolo che ci sia stata un’ondata di strali per il costo dell’iPhone 5C (che è solo leggermente meno costoso del 5S), generata da un gruppo di tromboni analisti che nella loro suprema idiozia pensavano che la C stesse per “cheap”, quando invece sta per “Colour”. Se la sono cantata e suonata da soli, ora si indignano per una cosa mai detta da Apple. È un prodotto Apple e per definizione costa tanto, è tutto colorato, plasticoso, si sono già sprecate le immagini che lo paragonano ai colorati Nokia Windows Phone, in USA viene offerto ad un prezzo davvero basso se legato ad un contratto con un operatore, e così sarà sicuramente anche da noi (ricordiamoci che è Apple che impone i prezzi). Non è difficile prevedere che sarà l’iPhone più venduto di sempre, e quella che molti chiamano EPIC FAIL (la copertura parziale della scritta iPhone sul retro con le nuove cover Apple tutte gommose e bucherellate) non inficerà minimamente le vendite.
Sono quasi d'accordo su questo passaggio se non per il fatto che Apple, al posto di vendere i vecchi telefoni ad un prezzo più basso, come negli anni passati, ora prima li plastifica (quella brutta vecchia plasticaccia da plebei) e poi li vende ALLO STESSO PREZZO. Non prendiamoci in giro, iPhone 5C non è altro che il buon vecchio iPhone 5 con la plastica al posto dell'alluminio.
Quindi, in realtà, il prezzo è uguale a quello che sarebbe stato per iPhone 5 ma il telefono è fatto di materiali più economici. Se non è una presa in giro questa.

Ma se tutto quello che ho appena detto può essere dettato da preferenze personali (comodità, usabilità, sicurezza, bellezza ecc) quello che dice negli ultimi paragrafi mi sconvolge per la mancanza di obiettività.
Mi stupisce invece che – vista la differenza prestazionale e direi generazionale – l’iPhone 5S costi solo poco di più. Senza scendere troppo nei tecnicismi, è il primo smartphone a 64 Bit (processore A7), ed ha un coprocessore (M7) che consente all’iPhone di “capire” che succede intorno a lui e adattarsi. [...] I detrattori diranno “tzè, roba che nel Galaxy S4 c’è da tempo”
Stupito?
Il fatto che un processore sia a 64bit non ne aumenta il costo, è una normale evoluzione delle cose. Apple ha le licenze ARM ed è ARM che ha sviluppato l'evoluzione della sua architettura introducento ARMv8. Apple ha preso quel design e l'ha personalizzato, come fa ogni anno. La stessa cosa che fanno Qualcomm e Samsung con i loro processori, tanto per citare i 2 produttori più importanti. Loro non creano l'architettura, modificano solo quella che ARM sviluppa autonomamente, mi sembra quindi assurdo pensare che ad Apple la cosa sia costata di più rispetto al solito.
Senza poi contare che non ci sarà alcun aumento delle prestazioni rispetto all'uso di una cpu 32bit, almeno nel breve periodo, poiché non tutte le applicazioni traggono vantaggio da un simile processore e in ambito mobile ancora meno.
Anche le domande sul perché Apple abbia fatto questa scelta mi lasciano perplesso. Proverò a spiegarvi i miei dubbi con un piccolo dialogo. Io, cliente generico, voglio creare un nuovo SoC per i miei dispositivi.

Cliente: "Buongiorno (l'educazione prima di tutto), qual'è l'ultima revisione dell'architettura che mettete a disposizione?"
ARM: "Buongiorno a lei! Abbiamo appena sviluppato ARMv8! È fantastica e pensi è anche a 64bit!"
Cliente: "E sti cazzi? Io voglio la più recente non mi interessano le diavolerie che fate voi nerd."

Non è che vado e dico: "No grazie, preferisco l'ARMv7 perché dei 64bit non me ne faccio niente".
Che cavolo di interesse avrei nello sviluppare un nuovo SoC con una vecchia revisione di un architettura?
Contando che non offre niente di meno ma solo di più?
Semplicemente Apple, Samsung, Qualcomm ecc, sviluppano i loro SoC modificando l'ultima architettura disponibile, non avrebbe senso farlo con una più vecchia.
Per questo credo che l'anno prossimo potremo facilmente vedere i 64bit anche in tutti gli altri SoC.
Inutile, secondo me, farsi pippe mentali sui futuri progetti Apple.

L'altro aspetto che "stupisce" l'autore è la presenza di coprocessore, posso solo immaginare il suo stupore nello scoprire che il SoC Motorola X8 ha all'interno ben 2 coprocessori, uno per il natural language processor e l'altro con le stesse funzioni dell'M7 di Apple, eppure il Moto X non costa tanto quanto un iPhone 5S.

Sottolineo inoltre che il Galaxy S4, che lui cita, non ha niente di simile al suo interno. Così, tanto per informazione.

Infine il discorso sulla fotocamera.
inutile avere 41 Mpixel (vero Nokia?) se poi hai una densità assurda sul sensore: meglio avere pixel più grandi. Chi ha qualche competenza di fotografia e usa una camera Reflex sa che case come Canon e Nikon da tempo fanno così: stessi megapixel, sensori sempre più grandi. L’accoppiamento con una lente vera, f/2.2, il doppio flash adaptive, ma sopratutto la possibilità di fare video in Slow Motion in HD (a 720p) a 120 frame al secondo, beh, Camilleri direbbe che hanno calato il carico da 11 a briscola.
Non mi dilungherò nello sciorinare specifiche tecniche o nello spiegare l'oversampling o altri dettagli ma mi limiterò a far notare che oggi il Lumia 1020 è il miglior smartphone sotto quel punto di vista, nonostante l'inutilità, a detta sua, dell'avere 41Mpixel. Presto vedremo cosa sarà in grado di fare il nuovo arrivato.
Senza contare che tutte le caratteristiche che lui cita sono presenti in tutti i telefoni di fascia alta e non sono niente di speciale, normale amministrazione. A questo punto parliamo del Galaxy Note 3, che registra video in 4K, questa sì che è una cosa realmente atipica e speciale (per quanto assurda).

In conclusione, cosa ne penso io dell'iPhone 5S? Un miglioramento dell'iPhone 5. Niente di più di ciò che sono stati il 3Gs o il 4S. L'uso dei 64bit è in preparazione di un futuro ancora lontano, con quasi nessun cambiamento nel presente, una cosa che faranno anche gli altri produttori perché non è un'innovazione ma un naturale miglioramento.

Leggendo il post linkato all'inizio, fatico a trovare un pensiero che non sia dettato da una passione personale per il marchio Apple, ma in fondo, probabilmente, non era sua intenzione produrne di diversi, vista la scritta "iOS evangelist" spuntare ai piedi del pezzo. L'unica altra cosa che solo riuscito a percepire chiaramente leggendo l'articolo è l'incredibile arroganza di chi scrive, tipica di chi ha ben poco da dire o ignoranza da nascondere.

Cosa ho capito da tutto questo? Non cercare più di argomentare con un fanboy evangelist SteveJobsperchéteneseiandatocimanchi, perdi tempo e poi vieni moderato malamente.

Tutti i dati e le informazioni che ho scritto sono recuperabili in rete perciò non citerò alcuna fonte, sicuro che chi vorrà potrà trovarli con facilità (anche perché non ho voglia di farlo).
Il commento originale era un po' diverso da quanto ho scritto qui, molto più mite e meno sarcastico, ma essendo qui a casa mia ed essendo stato respinto, me ne frego e scrivo peste e corna.
Mi scuso in anticipo per la lunghezza del mio post ma non ho avuto tempo in questi giorni di scrivere qualcosa di più decente.
Ma in fondo non mi aspetto che qualcuno lo legga =)